C’erano una volta le svedesi
Husqvarna e Husaberg. C’erano e… ci sono ancora, ma svedesi non lo sono più.
Husqvarna è un marchio del gruppo MV Agusta e Husaberg è stata acquisita da KTM.
Le moto svedesi di oggi nascono in un villaggio di nome Skallinge e si chiamano
Highland.
Mats Malmberg è un ragazzo di 34 anni, svedese, ex
pilota nelle gare di speedway e nel supercross australiano. E’ una di quelle
persone che cercano di far diventare i propri sogni realtà. Il suo sogno era
costruire una moto bicilindrica da enduro, quindi più potente e fluida di una
monocilindrica ma che di quest’ultima mantenesse leggerezza e facilità di guida.
Per un periodo Malmberg ha avuto anche un negozio con annessa officina dove
vendeva ed elaborava Husqvarna ed Husaberg ed è proprio lì che la sua idea ha
preso forma: i clienti a volte chiedevano dalle elaborazioni risultati che solo
una bicilindrica poteva dare ma Africa Twin o BMW GS erano troppo pesanti e poco
potenti per soddisfare esigenze simili.
Sul mercato non c’era una moto che unisse agilità, leggerezza e potenza: la sua
Highland si sarebbe collocata proprio in quella nicchia! Una moto da fuoristrada
con cui poter fare centinaia di km su asfalto ma anche avventurarsi nell’offroad
impegnativo.
Il punto di partenza fu il motore. Si trattava del Folan di Freddy Olson e Lars
Nilson, ex tecnici Husaberg che avevano ottenuto un bicilindrico
dall’accoppiamento di due mono 4 tempi Husaberg. Al Salone di Milano del 1997
venne esposta la prima Highland, un prototipo. Per passare alla produzione
occorrevano, ovviamente, investimenti. Malmberg trovò i fondi necessari presso
alcuni investitori della Borsa di Stoccolma che gli miserò però troppa fretta.
Volendo rientrare in tempi brevi delle somme investite indussero la Highland a
vendere le prime moto nel 1998, senza le dovute verifiche sull’affidabilità del
motore. Risultato, i motori si rompevano e la Highland, appena nata, era già in
crisi.
Malmberg non si diede per vinto e nel 1999, pagati tutti i debiti, insieme a tre
amici altrettanto appassionati rilevò l’intero pacchetto azionario e spostò lo
stabilimento a Skallinge, con un obiettivo chiaro: prima una moto affidabile,
poi le vendite. Dell’iniziale motore Folan resta solo l’architettura di base.
L’attuale V60 è un bicilindrico longitudinale di 936 cc ampiamente collaudato
che oggi equipaggia le due versioni della Highland 950, la motard con cerchi da
17” e gomme ribassate e la enduro “Outback” con cerchi da 21” e 18”.
La accendiamo e dal doppio scarico esce un suono
cupo e zoppicante. La posizione di guida è buona sulla motard meno sull’enduro
perché il manubrio è montato troppo vicino alla sella costringendo quasi a stare
inclinati all’indietro. Non si riesce a caricare bene l’avantreno ed il
serbatoio non aiuta perché, pur piccolo, non è ben sagomato per cingere la moto
con le ginocchia. La situazione si aggrava guidando in piedi sulle pedane perché
ci si ritrova sbilanciati all’indietro. Le masse sono però molto centralizzate e
questo rende sia la motard sia la versione enduro molto agile e maneggevole.
Il motore è davvero godibile. Si apre il gas e sale di giri rapidamente ed in
maniera fluida. E’ ricco di coppia e l’erogazione è molto piena in basso (11,21
kgm a 4.700 giri). Fino a 6.000 giri (regime di potenza massima) c’è tanta
spinta ma non conviene insistere anche perché il cambio ha 6 rapporti corti e
ravvicinati che sfruttano alla perfezione la coppia generosa. La frizione è
duretta e non molto resistente agli strapazzi.
La Motard è molto divertente. Cambi di direzione, staccate e accelerazioni fuori
dalle curve sono veloci e intuitive, limitate parzialmente solo dall’assetto che
si rivela un po’ morbido forzando il ritmo.
Attualmente l’impianto frenante è poco potente ma da settembre 2003, quando sarà
importata in Italia, ci saranno disco più grande e pinza a 4 pistoncini anziché
2. Già così, su strada, la motard è piuttosto efficace, con queste poche
modifiche potrebbe diventare un “brutto cliente” per diverse stradali sportive
anche perché, attualmente, moto bicilindriche così leggere e potenti non ce ne
sono.
Vengono prodotte 3 Highland 950 al giorno, in maniera artigianale. Fino ad oggi
ne sono state consegnate 250 e i programmi industriali prevedono 500 unità per
il 2004 e mille per il 2005. Nei futuri sviluppi di gamma c’è posto anche per
una naked. In Italia, da settembre 2003, sarà probabilmente Farioli ad
importarla ad un prezzo che si prevede attorno ai 13.900 euro.